Sintomi premestruali: cosa sono, perché si manifestano, come riconoscerli e come intervenire

I sintomi premestruali rappresentano un insieme di cambiamenti fisici ed emotivi che interessano moltissime donne nei giorni che precedono l’arrivo del ciclo mestruale.

Spesso sottovalutati o fraintesi, possono influenzare profondamente la qualità della vita interferendo con il benessere quotidiano e le attività personali o lavorative.

In questo articolo approfondiamo cause, manifestazioni e soluzioni dei sintomi premestruali per comprenderli e affrontarli al meglio.

Indice

Cosa sono i sintomi premestruali?
I sintomi premestruali fisici
I sintomi premestruali emotivi e comportamentali
Quali sono le cause dei sintomi premestruali?
Come prevenire i sintomi premestruali
Trattamenti in caso di sintomi premestruali intensi

Cosa sono i sintomi premestruali?

Il termine medico corretto per i sintomi pre ciclo è Sindrome Premestruale (SPM) e si riferisce a un insieme di sintomi che iniziano generalmente da 5 a 10 giorni prima delle mestruazioni e si risolvono poco dopo l’inizio del flusso. Si stima che oltre il 75% delle donne in età fertile sperimenti qualche forma di sintomo premestruale.

Per secoli i sintomi premestruali sono stati spesso sottovalutati dalla medicina e accettati con rassegnazione dalle donne stesse: solo in tempi relativamente recenti la scienza ha iniziato a riconoscerne la reale complessità e l'impatto sulla salute femminile.

Il primo passo significativo verso la definizione clinica dei sintomi premestruali avvenne nel 1953, quando fu introdotto per la prima volta il termine Premenstrual Syndrome (PMS), aprendo la strada a una maggiore consapevolezza medica e sociale del fenomeno.

Un ulteriore riconoscimento ufficiale giunse nel 1994, quando la comunità scientifica internazionale inserì nel DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) una variante più grave della sindrome premestruale: il Disturbo Disforico Premestruale (PMDD). Questa forma, caratterizzata da alterazioni dell’umore particolarmente intense, viene finalmente riconosciuta come una condizione clinica che richiede diagnosi e trattamento specifici.

Infine, nel 2000, l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) ha pubblicato un documento ufficiale con linee guida pratiche per la diagnosi e la gestione della sindrome premestruale. Questo passaggio sancisce l’importanza di affrontare la SPM come un vero e proprio disturbo ginecologico e psico-emotivo, superando il tabù e lo stigma culturale che l’ha circondato per troppo tempo.


I sintomi premestruali fisici

I principali sintomi fisici legati alla sindrome premestruale sono i seguenti:

Dolore al seno (mastodinia)

Il dolore al seno, noto anche come mastodinia, è uno dei sintomi premestruali più comuni. Si manifesta con un senso di tensione, gonfiore e sensibilità nelle ghiandole mammarie, soprattutto nella zona superiore e laterale. La causa principale è l’aumento del progesterone nella seconda fase del ciclo, che provoca ritenzione di liquidi e una maggiore risposta del tessuto mammario. Il disagio può variare da lieve fastidio a dolore intenso, interferendo con l’attività quotidiana e il riposo notturno.

Gonfiore addominale

Il gonfiore addominale è spesso legato alla ritenzione idrica e all’accumulo di gas intestinali causati da fluttuazioni ormonali, in particolare del progesterone. Questo sintomo è percepito come una sensazione di "pancia gonfia", rigidità e talvolta dolore ed è spesso accompagnato da disturbi digestivi come stitichezza o meteorismo. Una dieta ricca di fibre, il consumo di acqua e attività fisica leggera possono aiutare a ridurre il gonfiore.

Aumento di peso temporaneo

Molte donne registrano un aumento di peso di 1-3 kg nei giorni precedenti al ciclo mestruale. Questo non è causato da un aumento del grasso corporeo, ma da ritenzione di liquidi, gonfiore e variazioni ormonali che influenzano anche l'appetito e il metabolismo. È un fenomeno transitorio che si risolve generalmente con l’inizio delle mestruazioni.

Mal di testa o emicrania

Le emicranie premestruali sono scatenate dalla caduta dei livelli di estrogeni nella fase premestruale. Il mal di testa può variare da moderato a debilitante, spesso localizzato su un solo lato della testa e accompagnato da nausea, fotosensibilità e irritabilità. Le donne che soffrono di emicrania in altre fasi del mese tendono a sperimentare sintomi più intensi durante il periodo premestruale.

Stanchezza cronica

Una sensazione di affaticamento persistente e mancanza di energia è frequente nei giorni che precedono il ciclo. Questa stanchezza è legata sia a fattori ormonali sia a disturbi del sonno, infiammazioni e variazioni dell’umore. La qualità della vita può risentirne, rendendo difficoltose anche attività semplici come lavorare, socializzare o svolgere compiti quotidiani.

Crampi pelvici

I crampi addominali bassi premestruali, detti anche dolori pelvici, sono causati da contrazioni uterine stimolate dalle prostaglandine. Possono iniziare anche 2-3 giorni prima dell’arrivo del flusso mestruale e talvolta si irradiano a schiena e gambe. In alcuni casi i crampi sono così intensi da interferire con la concentrazione o il riposo. L'applicazione di calore, l’esercizio leggero e alcuni antinfiammatori possono offrire sollievo.

Disturbi del sonno

L’insonnia o la difficoltà ad addormentarsi sono comuni nella sindrome premestruale. Le cause includono variazioni del progesterone, aumento dello stress, maggiore sensibilità a luce e rumori e pensieri ricorrenti/ossessivi. Alcune donne segnalano risvegli notturni frequenti, sogni intensi o agitazione. Questi disturbi contribuiscono a peggiorare la stanchezza e l’umore generale.

Acne o pelle impura

I cambiamenti ormonali stimolano una maggiore produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, favorendo la comparsa di brufoli, punti neri e pelle lucida, soprattutto nella zona T (fronte, naso, mento). L'acne premestruale può diventare cronica se non trattata con una routine di skincare adeguata o, nei casi più severi, con trattamenti dermatologici o ormonali.

 

 

Hai sintomi premestruali che interferiscono con la tua quotidianità?

Prenota una consulenza


I sintomi premestruali emotivi e comportamentali

Irritabilità e cambiamenti di umore

Durante la fase premestruale si verifica una maggiore sensibilità agli stimoli emotivi. Le donne possono sentirsi facilmente irritate, nervose o scattanti, anche in risposta a situazioni normalmente tollerabili. Questo sintomo è amplificato da stress, stanchezza e carenza di sonno e può influenzare negativamente le relazioni familiari e lavorative.

Ansia e tensione

Molte donne sperimentano una crescente sensazione di tensione interna, nervosismo e ansia generalizzata. Questa agitazione può essere immotivata o esacerbata da pensieri ricorrenti e, in alcuni casi, evolve in veri e propri attacchi d’ansia. Tecniche di rilassamento, meditazione e supporto psicologico possono risultare molto utili.

Tristezza o sintomi depressivi

I cali di estrogeni e serotonina possono portare a sintomi simili alla depressione, tra cui malinconia, pianto facile, mancanza di motivazione e senso di vuoto. Sebbene questi sintomi siano transitori, in alcune donne possono assumere un’intensità tale da richiedere una valutazione clinica per escludere forme più gravi come il Disturbo Disforico Premestruale (PMDD).

Difficoltà di concentrazione

Durante la fase premestruale molte donne lamentano difficoltà nel mantenere l’attenzione, perdita di memoria a breve termine e rallentamento cognitivo. Questo può influenzare le performance sul lavoro o nello studio, aumentando frustrazione e sensazione di inefficienza.

Perdita di interesse per attività quotidiane

Un altro sintomo frequente è la riduzione della motivazione e del piacere nelle attività normalmente gradite. Questo può includere l’evitare incontri sociali, l’apatia verso hobby e un generale senso di disconnessione. Spesso si accompagna a stanchezza emotiva e fisica.

Desiderio di cibi specifici (soprattutto zuccheri)

I famosi “craving premestruali” portano a una forte attrazione verso cibi dolci, carboidrati raffinati, cioccolato e snack salati. Questo comportamento è influenzato da fluttuazioni nella serotonina che porta l’organismo a cercare alimenti che la stimolino. Anche se momentaneamente gratificanti, questi cibi possono peggiorare gonfiore, irritabilità e acne, se assunti in eccesso.


Quali sono le cause dei sintomi premestruali?

Sebbene la scienza non abbia ancora individuato una causa unica e definitiva, è ormai chiaro che la comparsa dei sintomi premestruali sia legata a una combinazione di fattori ormonali, neurochimici, genetici e comportamentali. Questi elementi, interagendo tra loro, influenzano il sistema nervoso centrale, l’equilibrio endocrino e la percezione corporea della donna nei giorni che precedono il ciclo.

1. Oscillazioni ormonali

Le variazioni cicliche nei livelli di estrogeni e progesterone rappresentano il principale fattore scatenante dei sintomi premestruali. Durante la seconda metà del ciclo, detta fase luteale, il progesterone aumenta per preparare l’organismo a un’eventuale gravidanza, mentre l’estrogeno può oscillare in maniera imprevedibile. Questa fluttuazione può:

  • Alterare la regolazione della serotonina (coinvolta nel tono dell’umore)
  • Aumentare la sensibilità al dolore e alle infiammazioni
  • Influenzare la ritenzione idrica e il gonfiore

In particolare, il rapido calo degli estrogeni poco prima del ciclo mestruale è spesso correlato a sbalzi di umore, irritabilità e sintomi depressivi.

2. Fattori neurochimici

Uno dei principali mediatori dei sintomi premestruali a livello emotivo è la serotonina, un neurotrasmettitore fondamentale per la regolazione dell’umore, del sonno e dell’appetito. Livelli ridotti di serotonina nella fase premestruale possono causare:

  • Depressione o tristezza inspiegabile
  • Voglia compulsiva di zuccheri e carboidrati
  • Disturbi del sonno e senso di stanchezza cronica

Anche la dopamina e il GABA (acido gamma-amminobutirrico), altri neurotrasmettitori coinvolti nel controllo delle emozioni e dell’ansia, sembrano essere influenzati dall’ambiente ormonale del ciclo..

3. Stile di vita

Le abitudini quotidiane possono amplificare l’intensità dei sintomi premestruali, specialmente se caratterizzate da:

  • Alimentazione disordinata: eccesso di zuccheri raffinati, caffeina, alcool o sale può peggiorare gonfiore, acne e sbalzi d’umore
  • Stress cronico: il cortisolo, l’ormone dello stress, altera l’equilibrio ormonale e peggiora l’ansia premestruale
  • Sedentarietà: l’inattività fisica può ridurre la produzione di endorfine e aggravare la percezione del dolore, della stanchezza e della malinconia
  • Privazione del sonno: il sonno irregolare aggrava il senso di irritabilità e riduce la tolleranza allo stress

Uno stile di vita sano e regolare rappresenta una delle migliori forme di prevenzione e gestione della sindrome premestruale.

4. Predisposizione genetica

Numerosi studi suggeriscono una componente ereditaria nella comparsa dei sintomi premestruali. Le donne che hanno madri o sorelle affette da SPM o da disturbi dell’umore (come depressione o ansia) sembrano avere una probabilità più alta di sviluppare sintomi simili. Questa predisposizione genetica può influenzare:

  • La sensibilità agli ormoni sessuali
  • Il metabolismo della serotonina e altri neurotrasmettitori
  • La risposta immunitaria e infiammatoria del corpo

5. Altri fattori aggravanti

Oltre ai fattori principali, esistono condizioni che possono peggiorare o mascherare i sintomi premestruali, come:

  • Ipotiroidismo o disfunzioni tiroidee
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
  • Disturbi dell’alimentazione
  • Abitudini scorrette, come fumo, abuso di alcol o uso prolungato di contraccettivi non adeguatamente bilanciati


Come prevenire i sintomi premestruali

Affrontare efficacemente i sintomi premestruali significa adottare un approccio integrato che tenga conto del benessere fisico, mentale ed emotivo della donna. Sebbene la sindrome premestruale sia una condizione fisiologica, in molti casi può essere mitigata con strategie personalizzate che comprendono sia interventi naturali che soluzioni mediche.

1. Cambiamenti nello stile di vita: apportare modifiche alle abitudini quotidiane può avere un impatto significativo sulla frequenza e sull’intensità dei sintomi. Anche piccoli cambiamenti, se adottati con costanza, possono migliorare il benessere generale e ridurre la dipendenza da farmaci.

2. Attività fisica regolare: fare movimento con regolarità - anche solo 30 minuti al giorno di camminata, nuoto, yoga o esercizi aerobici - aiuta a:

  • Regolare il ciclo ormonale
  • Stimolare la produzione di endorfine, che migliorano l’umore
  • Contrastare la ritenzione idrica e i crampi muscolari
  • Migliorare la qualità del sonno

L’attività fisica è particolarmente indicata nelle fasi di maggiore irritabilità e stanchezza, in quanto stimola la circolazione e riduce la percezione del dolore.

3. Alimentazione equilibrata: una dieta bilanciata può prevenire o ridurre i sintomi premestruali in modo naturale. È consigliabile:

  • Ridurre l’assunzione di zuccheri raffinati che causano sbalzi glicemici e aumento dell’irritabilità
  • Limitare la caffeina, che può peggiorare ansia, insonnia e tensione mammaria
  • Evitare sale in eccesso, per ridurre gonfiore e ritenzione idrica

Inoltre è importante scegliere con attenzione gli alimenti da introdurre nell’organismo, privilegiando quelli che supportano il benessere ormonale e mentale.

Tra i nutrienti più utili nella fase premestruale troviamo:

  • Calcio, fondamentale per il tono dell’umore e la regolazione neuromuscolare
  • Magnesio, che riduce stanchezza, tensione e crampi uterini
  • Vitamina B6, essenziale per la sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore che aiuta a mantenere la stabilità emotiva

4. Riduzione dello stress: lo stress cronico può aggravare in modo significativo la sindrome premestruale. Alcune tecniche di rilassamento possono migliorare la percezione del dolore e favorire un rilassamento mentale profondo. Anche la qualità del sonno ne trae beneficio, con effetti positivi sul tono dell’umore e sulla gestione dell’ansia:

  • Yoga e stretching dolce
  • Meditazione mindfulness
  • Respirazione diaframmatica
  • Bagni caldi con oli essenziali


Trattamenti in caso di sintomi premestruali intensi

Nei casi più severi, soprattutto se si sospetta la presenza di Disturbo Disforico Premestruale (PMDD) o se i sintomi compromettono seriamente la vita quotidiana, può essere necessario ricorrere a trattamenti farmacologici, sempre sotto prescrizione e monitoraggio medico.

Contraccettivi orali

I contraccettivi combinati (estrogeno + progestinico) vengono spesso utilizzati per:

  • Stabilizzare i livelli ormonali
  • Ridurre la severità dei sintomi, soprattutto a livello emotivo e dermatologico
  • Migliorare regolarità e dolore del ciclo

Alcune formulazioni sono studiate appositamente per il trattamento della SPM.

Antidepressivi (SSRI)

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, come fluoxetina o sertralina, sono indicati per:

  • Alleviare depressione, ansia e sbalzi di umore associati alla SPM o al PMDD
  • Migliorare la qualità della vita nei casi più gravi
  • Possono essere assunti in modo continuo o solo durante la fase luteale, a seconda della risposta clinica

Antinfiammatori non steroidei (FANS)

I farmaci antinfiammatori sono particolarmente efficaci per:

  • Controllare i crampi uterini e i dolori muscolari
  • Ridurre mal di testa ed emicranie
  • Abbassare eventuali stati infiammatori generalizzati

L’intervento chirurgico nei casi più gravi

In una percentuale molto ridotta di casi, i sintomi premestruali possono manifestarsi in forma così grave e debilitante da non rispondere a nessuna delle opzioni terapeutiche convenzionali. In queste situazioni il medico può valutare il ricorso al trattamento chirurgico come ultima risorsa.

Il procedimento chirurgico in questione è la rimozione delle ovaie (ovariectomia), talvolta associata all’asportazione dell’utero (isterectomia), con l’obiettivo di interrompere definitivamente il ciclo mestruale e, di conseguenza, eliminare alla radice i meccanismi ormonali responsabili della sindrome premestruale.

Tuttavia, questa scelta comporta conseguenze significative: la rimozione delle ovaie provoca un’immediata menopausa chirurgica, con tutti gli effetti collaterali che ne derivano. Tra questi:

  • Calo dei livelli di estrogeni e scomparsa della fertilità
  • Aumento del rischio di osteoporosi, a causa della perdita di massa ossea accelerata
  • Vampate di calore, secchezza vaginale, sbalzi d’umore e altri sintomi tipici della menopausa
  • Maggiore rischio cardiovascolare nel lungo periodo

Data la sua irreversibilità e l’impatto profondo sull’organismo, la chirurgia viene presa in considerazione solo in casi accuratamente selezionati, dopo una valutazione approfondita da parte di ginecologi, endocrinologi e psicologi esperti.

Ogni donna è diversa, così come lo sono i suoi sintomi premestruali. Per questo è importante affidarsi a un centro specializzato in grado di offrire soluzioni su misura. Centro Medico Copiano è al tuo fianco per aiutarti a ritrovare l’equilibrio e il benessere in ogni fase del tuo ciclo.