Tutto sui sintomi del Parkinson, tra le patologie neurodegenerative più diffuse: in questo articolo vedremo di cosa si tratta, come si manifesta e tanti altri dettagli utili per riconoscere la malattia e individuare il percorso migliore da seguire con l'affiancamento di uno specialista neurologo.
Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso; è caratterizzata dalla progressiva perdita di neuroni dopaminergici nella regione del cervello chiamata sostanza nera, che svolge un ruolo fondamentale nel controllo del movimento.
È quindi sicuramente un disturbo del movimento, tuttavia il morbo di parkinson causa anche disturbi psichiatrici, cognitivi, gastrointestinali, urinari e vegetativi, anche definiti ‘sintomi non-motori’, con quadri clinici tra i pazienti molto eterogenei tra loro.
La ricerca, in particolare negli ultimi anni, ha dimostrato che la malattia di Parkinson nella maggioranza dei casi dipende da un'interazione tra fattori ambientali a cui il paziente è sottoposto e predisposizione genetica.
Tra gli altri fattori di rischio principali si possono poi annoverare:
I sintomi del morbo di Parkinson rientrano in un'ampia gamma e possono avere una ricaduta altamente invalidante sulla qualità della vita dei pazienti colpiti.
Un aspetto significativo emerso dalle ricerche rileva che la malattia può iniziare a svilupparsi fino addirittura a 10 anni prima della comparsa dei sintomi più evidenti che spingono una persona a sospettare di avere una patologia.
In particolare, i sintomi motori tipici del morbo di Parkinson emergono dopo quelli non motori: infatti, si è osservato che la neurodegenerazione dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra è preceduta da cambiamenti neuropatologici in altre aree del cervello.
Tra i sintomi non motori del morbo di Parkinson, tra i primi a mostrarsi, si includono:
L'insorgenza del morbo di Parkinson è spesso subdola e graduale, con sintomi che possono manifestarsi in modo isolato e discreto, rendendone la diagnosi precoce a volte difficile.
Nelle fasi iniziali, i sintomi motori tipici della malattia potrebbero non essere abbastanza evidenti da destare particolare attenzione. In questa fase, come già accennato, sono spesso i sintomi non motori ad assumere un ruolo prevalente.
Inizialmente, il morbo di Parkinson può manifestarsi non di rado con tremore delle dita delle mani o dei piedi o della mandibola, più evidente quando il paziente è a riposo; possono inoltre enfatizzarsi in stati di forte emozione.
Pur essendo un segnale frequente, il tremore non interessa tutti coloro che soffrono della malattia di Parkinson; tuttavia, sul lungo periodo, tende a manifestarsi su tutti i soggetti affetti dal morbo di Parkinson. In molti casi, se presente all'inizio, non peggiora con l'avanzare della malattia e rimane stabile, come all'esordio.
Si può dire in ogni caso che il morbo di Parkinson si contraddistingua per una serie di sintomi motori che, sebbene variabili da persona a persona, rappresentano un elemento distintivo della malattia e che possono essere ricondotti a queste quattro condizioni: acinesia, bradicinesia, rigidità e tremore.
1. Acinesia: assenza di movimento
L'acinesia si manifesta come una difficoltà a iniziare o mantenere i movimenti volontari. Questa condizione porta a una riduzione della spontaneità del movimento e a un generale rallentamento nell'esecuzione di azioni quotidiane, come camminare, scrivere o parlare.
L'acinesia può presentarsi in diverse forme:
2. Bradicinesia: rallentamento del movimento
La bradicinesia è caratterizzata da un rallentamento marcato dei movimenti volontari. Le persone affette da questo sintomo impiegano più tempo del normale per compiere azioni semplici, come camminare, mangiare o vestirsi.
La bradicinesia può manifestarsi in diversi modi:
3. Rigidità: resistenza al movimento
La rigidità si presenta come una resistenza passiva al movimento, avvertita sia dal paziente sia da chi lo esamina. Questa condizione è causata da un aumento involontario del tono muscolare, che conferisce alle articolazioni una sensazione di rigidità e di fissità.
La rigidità può manifestarsi in diverse forme:
4. Tremore: movimento involontario
Il tremore è un movimento involontario e oscillatorio che colpisce prevalentemente le mani, le braccia, le gambe e la testa. Si manifesta principalmente a riposo, mentre tende a diminuire o a scomparire durante il movimento volontario.
Il tremore parkinsoniano può assumere diverse caratteristiche:
L'associazione di questi quattro sintomi motori - acinesia, bradicinesia, rigidità e tremore - rappresenta un quadro clinico caratteristico del morbo di Parkinson. La gravità e la combinazione di questi sintomi variano da persona a persona, determinando un'ampia gamma di presentazione della malattia.
È importante sottolineare che non tutti i pazienti con Parkinson manifestano tutti e quattro i sintomi motori. In alcuni casi, la malattia può presentarsi con una predominanza di alcuni sintomi rispetto ad altri. Inoltre, l'intensità e la progressione dei sintomi possono variare nel tempo, richiedendo un monitoraggio costante e un approccio personalizzato alla cura.
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Nelle fasi iniziali del Parkinson, i sintomi sono spesso lievi e aspecifici, potendo passare inosservati o essere confusi con altri disturbi o con il normale invecchiamento. In questa fase, sono i sintomi non motori a giocare un ruolo prevalente.
Ecco alcuni esempi di come i sintomi del Parkinson possono presentarsi in ordine variabile:
È importante sottolineare che ogni caso di Parkinson è unico e individuale.
Sebbene spesso usati in modo intercambiabile, morbo di Parkinson e parkinsonismi rappresentano due concetti distinti con implicazioni diagnostiche e terapeutiche differenti.
Morbo di Parkinson:
In sintesi, il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa idiopatica con cause non completamente comprese, progressione lenta e graduale, e trattamento sintomatico, mentre con il termine generico parkinsonismi si indicano dei disturbi del movimento con sintomi simili al Parkinson causati da diverse condizioni patologiche, con esordio e progressione variabili, e trattamento specifico per la causa sottostante.
Una diagnosi accurata è fondamentale per identificare la causa corretta dei sintomi parkinsoniani e impostare un trattamento appropriato. Un neurologo esperto può valutare i sintomi, la storia medica e familiare, e condurre esami neurologici e diagnostici per distinguere tra il morbo di Parkinson e i parkinsonismi.